domenica 7 marzo 2010

EXALT

L'Esaltazione.

Non sei un essere umano che ha un'esperienza spirituale e divina;
Sei uno spirito divino che si concede ad un'esperienza umana.

Recidi l'embrione difettoso, che ti obbliga al ruolo infausto della vittima sfiduciata ed etero-diretta, costretta a subire il volere altrui contro il prodigio della tua rapace volontà e del suo tragitto, e ricorda di non nutrire in te la rappresentazione dello schiavo felicemente adattato alla diaspora nella condizione servile.

Frapponi la tua rieducazione basilare e concreta, nella carne, alle Religioni che ti impongono di separarti dal tuo cammino, e di essere schernito, destituito, e mortificato, come vittima sconcertata di chi ti pensa, e possiede, come un bambino indifeso, da adeguare ad un comportamento di pezzente: sempre misero e conforme.

Sei difettivo quando non gestisci autonomamente la tua vita, regalando alle Religioni il dominio sulla tua mutazione salvifica, e sui tuoi sogni. Una Folla di personaggi autoritari sconfessa la sapienza soprannaturale del tuo Genio, ti scinde dal suo Virgen nascosto, e ti affossa nella stanchezza inutile ed agitata della Specie, incatenandoti, disarmato e nudo, al solco e all'aratro di una salvezza genitale; nella rotaia difettosa della stirpe mutevole.

L'Ordinario ti ha messo il morso e la briglia, e ti guida dove meglio gli pare, disquisendo di posterità da conquistare per misericordia di genitore, o gettandoti nella miseria di una compassione suggestiva, che ti elegge e confina nella legione dei Re prematuri di Edom, proscritti ed indistinti.

Converti la deprecazione, guidata a distanza, in amore del Virgen: maieuta che scocca
nella tua natura la lussuria della concordanza inversa, e del godimento carnale infruttuoso.
Sii inusitato, straordinario e scintillante, vituperato e terrificante nel tuo risentimento. Congiungiti al tuo essere Vir-geniale: ricettivo, arrogante, e solenne come una Notre- Dame infera: nera e scarlatta, avviandoti a far nascere in te il Re Fanciullo: HoruSeth, scintilla divina che dà forma al "tuo morto a sé stesso", rieducandolo al candore daimonico e all' ad-irarsi possente.

Appoggi e nutri il germe negativo e distorto del devoto romantico, con l'energia della
preoccupazione appresa, che inventa lo psichismo erosivo della vittima, e una debolezza circonfusa di luce religiosa.

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