Non sei un essere umano che ha un'esperienza spirituale e divina;
Sei uno spirito divino che si concede ad un'esperienza umana.
Sei uno spirito divino che si concede ad un'esperienza umana.
Recidi l'embrione difettoso, che ti obbliga al ruolo infausto della vittima sfiduciata ed etero-diretta, costretta a subire il volere altrui contro il prodigio della tua rapace volontà e del suo tragitto, e ricorda di non nutrire in te la rappresentazione dello schiavo felicemente adattato alla diaspora nella condizione servile.
Frapponi la tua rieducazione basilare e concreta, nella carne, alle Religioni che ti impongono di separarti dal tuo cammino, e di essere schernito, destituito, e mortificato, come vittima sconcertata di chi ti pensa, e possiede, come un bambino indifeso, da adeguare ad un comportamento di pezzente: sempre misero e conforme.
Sei difettivo quando non gestisci autonomamente la tua vita, regalando alle Religioni il dominio sulla tua mutazione salvifica, e sui tuoi sogni. Una Folla di personaggi autoritari sconfessa la sapienza soprannaturale del tuo Genio, ti scinde dal suo Virgen nascosto, e ti affossa nella stanchezza inutile ed agitata della Specie, incatenandoti, disarmato e nudo, al solco e all'aratro di una salvezza genitale; nella rotaia difettosa della stirpe mutevole.
L'Ordinario ti ha messo il morso e la briglia, e ti guida dove meglio gli pare, disquisendo di posterità da conquistare per misericordia di genitore, o gettandoti nella miseria di una compassione suggestiva, che ti elegge e confina nella legione dei Re prematuri di Edom, proscritti ed indistinti.
Converti la deprecazione, guidata a distanza, in amore del Virgen: maieuta che scocca
nella tua natura la lussuria della concordanza inversa, e del godimento carnale infruttuoso.
Sii inusitato, straordinario e scintillante, vituperato e terrificante nel tuo risentimento. Congiungiti al tuo essere Vir-geniale: ricettivo, arrogante, e solenne come una Notre- Dame infera: nera e scarlatta, avviandoti a far nascere in te il Re Fanciullo: HoruSeth, scintilla divina che dà forma al "tuo morto a sé stesso", rieducandolo al candore daimonico e all' ad-irarsi possente.
Appoggi e nutri il germe negativo e distorto del devoto romantico, con l'energia della
preoccupazione appresa, che inventa lo psichismo erosivo della vittima, e una debolezza circonfusa di luce religiosa.
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